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Sfide per il settore orafo nello scenario macroeconomico attuale

Il settore orafo italiano ha mostrato nell’ultimo biennio un’elevata competitività con un recupero straordinario rispetto al periodo pre-Covid. L’attuale contesto competitivo risulta condizionato da elevata incertezza e volatilità alimentate da rallentamento economico, inflazione, politiche monetarie restrittive: l’approfondimento propone un’analisi del posizionamento del settore e delle principali strategie che potranno guidare le imprese del comparto orafo italiano.

Metalli preziosi tra politiche monetarie e rischi geopolitici

Nel corso del 2022, oro e metalli preziosi hanno subito pressioni al ribasso alimentate da politiche monetarie restrittive e da un forte dollaro americano, tuttavia si sono registrati spunti positivi legati alla resilienza della domanda per lingotti, monete e al riaccumulo di riserve strategiche da parte delle banche centrali. Nel 2023, i prezzi dei metalli preziosi saranno ancora influenzati da dinamiche monetarie e valutarie, ma assumeranno una crescente rilevanza le condizioni economiche nei principali Paesi consumatori e gli equilibri geopolitici. 

Migliorare la resistenza dei metalli preziosi ad alta purezza

L’oro puro, il platino e l’argento, come tutti i metalli puri, sono relativamente morbidi e presentano un basso limite di snervamento, il che comporta diversi svantaggi nella lavorazione di gioielli in oro, platino e argento a 24 carati. Questa caratteristica limita le possibilità di design e rende tali gioielli più suscettibili a graffi e usura. Questa morbidezza rappresenta un problema anche per le leghe di gioielleria ad alta purezza, come l’oro a 22 carati.

Per l’oro a 24 carati, lo sviluppo di una lega oro-titanio ‘990’ alla fine degli anni ’80 ha superato molte di queste problematiche, ma non ha ottenuto un grande successo commerciale. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi materiali in oro a 24 carati induriti, con una purezza del 99,5% o superiore, alcuni dei quali sono entrati in produzione commerciale. In questi casi, l’aumento della durezza e della resistenza è stato ottenuto grazie al microalloying. Inoltre, anche l’argento e il platino microlegati sono stati sviluppati e commercializzati.

Questo argomento è stato trattato in occasione del JTF 2005, ma da allora sono state pubblicate ulteriori ricerche e si sono verificati sviluppi commerciali significativi. Questa presentazione aggiorna la revisione originale del 2005 e la estende, includendo le leghe ad alta purezza.

Riscaldamento a induzione applicato alla brasatura e le sue applicazioni

La presentazione offre un’introduzione al principio del riscaldamento a induzione, alla sua applicazione per la brasatura e agli sviluppi nei settori dell’orologeria di lusso e della gioielleria.

Inizialmente, esamineremo cosa comporta il riscaldamento a induzione, discutendo i principi fisici, i meccanismi di funzionamento e i principali criteri di progettazione che stanno alla base di questa affascinante tecnologia. Successivamente, collegheremo questi concetti all’applicazione pratica del riscaldamento a induzione nella brasatura, evidenziando i vantaggi intrinseci e i limiti di questo metodo e il loro impatto sull’efficacia del processo.

La parte successiva si concentrerà sulle linee guida essenziali per selezionare le configurazioni più adatte al riscaldamento a induzione. Verranno sottolineati i fattori chiave per il successo, come l’adattamento degli strumenti, le proprietà delle paste saldanti e il rispetto dei requisiti specifici per applicazioni di alta gamma.

Infine, saranno presentati vari esempi applicativi e i risultati impressionanti ottenuti grazie all’uso del riscaldamento a induzione nell’orologeria di lusso e nella gioielleria.

La protezione dell’argento dal tarnish: stato dell’arte e casi di studio

L’argento, pur essendo un metallo prezioso ampiamente utilizzato in gioielleria, è soggetto a fenomeni di ossidazione e tarnish che ne riducono le caratteristiche per lo più estetiche.

Nel presente lavoro sarà analizzato il fenomeno del tarnish dell’argento da un punto di vista chimico-fisico, illustrando le reazioni coinvolte e i fattori che ne accelerano la formazione oltre che alcune tecniche attualmente impiegate per la sua rimozione.

Nella seconda parte, verranno approfondite le attuali tecnologie anti-tarnish per l’argento e i test specifici utilizzati per verificare l’efficacia di tali trattamenti. Sarà, infine, presentato un case study che dimostra la diversa capacità di alcuni metodi di indagine nel discriminare l’effettiva resistenza al tarnish fra prodotti appartenenti ad una stessa tecnologia.

L’obiettivo è offrire una panoramica completa sullo stato dell’arte delle soluzioni attuali e sensibilizzare sull’importanza di metodologie di test avanzate per lo sviluppo di tecnologie sempre più efficaci e affidabili per la protezione dell’argento.

Rilascio di Nichel dall’Acciaio Inox 316L in seguito a un Ciclo di Galvanizzazione Privo di Nichel: Meccanismi e Influenza dei Trattamenti Superficiali

L’acciaio inossidabile 316L (SS) è generalmente considerato sicuro grazie alla sua elevata resistenza alla corrosione e alle proprietà di passivazione, che inibiscono il rilascio di metalli. Tuttavia, questo studio dimostra che il processo di elettrodeposizione può indurre un rilascio significativo di nichel, persino dal 316L SS, mettendo in discussione l’assunzione della sua inerzia.

Il rilascio di nichel è stato valutato dopo un ciclo di elettrodeposizione senza nichel e i risultati sono stati misurati in conformità allo standard EN 1811 per il rilascio di nichel.

La ricerca ha analizzato l’effetto dei trattamenti superficiali e delle tecniche di elettrodeposizione sul rilascio di nichel, concentrandosi sul ruolo della rugosità della superficie e delle tensioni interne.

Sono stati confrontati campioni di 316L SS lucidati e non lucidati, rivelando che le superfici più lisce tendono a rilasciare meno nichel. Inoltre, lo studio ha mostrato che un aumento dello spessore dello strato di metallo prezioso elettrodepositato può ridurre il rilascio di nichel, mentre le tensioni interne generate durante il processo di elettrodeposizione possono peggiorarlo. In aggiunta, i rivestimenti ottenuti tramite deposizione fisica da vapore (PVD), che preservano lo strato di passivazione dell’acciaio, non hanno mostrato alcun rilascio di nichel.

Questi risultati suggeriscono che la causa principale del rilascio di nichel deriva dalla rimozione dello strato di passivazione dell’acciaio inossidabile e dalla microporosità introdotta durante il processo di elettrodeposizione. Questa combinazione indebolisce il film protettivo di ossido di cromo, consentendo al nichel di migrare dalla lega.

In conclusione, il rilascio di nichel dal 316L SS può essere minimizzato ottimizzando i trattamenti superficiali e preservando l’integrità dello strato di passivazione, in particolare quando si utilizzano tecniche di elettrodeposizione per applicazioni in cui l’esposizione al nichel deve essere strettamente controllata.

Design e innovazione: fonti di cambiamento responsabile

Punto 1 – Design: tra Tecnologia e innovazione tecnologica radicale

Strumenti innovativi come realtà immersiva e intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo di progettare, migliorando l’efficienza e la qualità del design. La comunicazione in tempo reale e la collaborazione a distanza abilitano nel contempo processi progettuali più dinamici e globalizzati. La stampa 3D multimateriale e la prototipazione rapida permettono la creazione di prodotti complessi che solo fino a poco tempo fa erano impensabili, supportando anche le piccole produzioni, fino ad arrivare alla “NO FACTORY, NO WASTE”.

IL DESIGN NON È PIÙ LIMITATO DALLE TRADIZIONALI BARRIERE PRODUTTIVE, MA SI ESTENDE SFRUTTANDO NUOVI, POTENTI GRADI DI LIBERTÀ.

Punto 2 – Design responsabile e impatto ambientale – il ruolo del Designer

L’80% dell’impatto ambientale di un prodotto viene deciso in fase di progettazione (Commissione Europea per l’economia circolare). Il design, quindi, ha una responsabilità cruciale nel ridurre l’impatto negativo sull’ambiente sulle persone e sul pianeta: ogni fase del ciclo di vita del prodotto deve essere considerata perché se ne possa minimizzare l’impatto. La gioielleria, per sua natura, è caratterizzata da prodotti che vanno poi custoditi, conservati e spesso tramandati nel tempo. Se non è l’end of product quindi la nostra preoccupazione principale, possiamo però fare tanto: dall’ottimizzazione del packaging alla scelta di materiali ad impatto ridotto, dalla conoscenza delle certificazioni e della filiera, all’adozione di una comunicazione responsabile.

CONOSCERE LE ALTERNATIVE CHE POSSIAMO ADOTTARE PER RIDURRE LE NOSTRE ESTERNALITÀ È UNA NOSTRA PRECISA RESPONSABILITÀ. SOLO UNA SINERGIA TRA PROGETTO, PROCESSO, MATERIALI E COMUNICAZIONE PUÒ CREARE UN CONSUMATORE PIÙ CONSAPEVOLE E ATTENTO: il designer in questo ha il preciso compito di comunicare l’importanza delle scelte progettuali, trasformando il consumatore in un attore consapevole.

Punto 3: Efficienza tecnologica vs Efficacia

La tecnologia certamente offre oggi accesso a molteplici soluzioni, che agiscono da veri e propri “game-changer”, ma l’efficienza così ottenuta non garantisce sempre anche l’efficacia: per ottenere quest’ultima la capacità di orientarsi e scegliere correttamente è fondamentale. Se da un lato è vero che la conoscenza è oggi più accessibile che mai, servono però i giusti strumenti per apprenderla, ed un fattore che non possiamo aggirare: il TEMPO.

Il tempo nel design è una risorsa preziosa e come dichiarato da Giorgio Armani, “il lusso non può e non deve essere fast”. L’intelligenza artificiale e le moderne tecnologie di progettazione immersiva ci aiutano a risparmiare molto di questo tempo, ma è compito nostro non destinarlo ad una crescente “bulimia creativa” instillata da Brief di mercato in continuo mutamento. Studiamo per stare al passo coi tempi dunque, e per alleggerire l’effetto delle nostre produzioni sul pianeta: solo interessandoci ed acquisendo competenze potremo prendere decisioni consapevoli e per questo serve TEMPO. USIAMO AL MEGLIO IL TEMPO DELLA PROGETTAZIONE.

Sostenibilità: un must have. Scenario normativo e gli elementi chiave della sostenibilità

Il primo step sarà quello di approfondire il concetto di sostenibilità e comprendere che la sostenibilità non è solo associata ad aspetti ambientali, “green”, ma va considerata in una logica di insieme dei criteri ESG, ambientali, sociali e di governance.

La sostenibilità è uno strumento imprescindibile per fare impresa e rientra in un’analisi puntuale di gestione dei rischi. Anche nel contesto finanziario, un’azienda sostenibile ha maggior valore e più brand reputation e, inoltre, ha possibilità di accesso al sistema bancario con tassi e condizioni più favorevoli.

Nel corso dell’intervento, verrà fatto un focus sullo scenario attuale della sostenibilità, partendo dagli obblighi normativi, ma anche dalle opportunità che si sono generate sul mercato.

Dal punto di vista normativo si farà riferimento alla nuova direttiva sul bilancio di sostenibilità, la CSRD, la direttiva sulla catena di fornitura, la CSDDD, e si approfondiranno gli elementi richiesti già nel bilancio di sostenibilità, per poi chiudere con la terza direttiva, quella relativamente la corretta comunicazione della sostenibilità.

In questo particolare contesto storico il mercato richiede la sostenibilità, sia nel B2B che nel B2C: i consumatori di oggi sono sempre più consapevoli ed esigenti, e quindi anche la comunicazione deve essere puntuale nei termini permessi, partendo da fatti concreti e iniziative che l’azienda ha già messo in campo su questo fronte.

Conoscere l’evoluzione del contesto normativo e dei relativi obblighi, in particolare le direttive CSRD, CS3D, etc., è una necessità sia per le aziende direttamente coinvolte, ma soprattutto per quelle che lo saranno in quanto parte della catena di fornitura di grandi gruppi, e che generalmente sono meno sul pezzo.

Dare evidenza dell’approccio da tenere e dei vantaggi che si possono ottenere nell’applicazione di queste logiche è altrettanto importante.

Gioielleria e moda non sono esentati anzi, si punta molto ad una filiera etica, equa e sostenibile sia da un punto di vista ambientale che sociale di rispetto delle persone.