Oro artigianale estratto in maniera responsabile: una panoramica delle comunità minerarie peruviane e colombiane
Che cos’è l’ASM (Artisanal and small-scale mining), cioè l’estrazione artigianale e su piccola scala?
L’attività di estrazione artigianale e su piccola scala può essere descritta come un’estrazione a “bassa intensità”, che riguarda tutti i tipi di estrazione, dai depositi alluvionali all’estrazione in roccia dura1. Le stime variano, ma in generale si calcola che l’ASM fornisca circa il 20% dell’oro estratto ogni anno, impiegando circa l’80% della popolazione dedita all’attività mineraria. Le attività tendono ad essere informali, con un ridottissimo utilizzo di tecnologie e ad alta intensità di lavoro. In molti casi i minatori utilizzano attrezzi manuali come martelli e scalpelli, mentre le attività più avanzate si servono al massimo di piccole attrezzature da scavo come i retroescavatori e i dumper. Le comunità ASM tendono inoltre ad essere molto emarginate e hanno scarso accesso alle risorse, in particolare al sostegno statale o industriale. In molti casi la necessità di estrarre i metalli è determinata dalla povertà e le attività minerarie sono spesso escluse dal normale circuito delle banche, tanto che molte di queste non hanno conti bancari o accesso al credito. Una triste conseguenza di tutto questo è che molte sono costrette a diverse forme di attività criminali.
L’obiettivo di entrambe le organizzazioni Fairmined e Fairtrade consiste proprio nel migliorare tale situazione. Grazie all’introduzione di norme in grado di garantire che tutto l’oro e l’argento prodotto nelle miniere artigianali e su piccola scala, certificate dall’organizzazione pertinente, siano estratti in modo responsabile, è possibile migliorare la vita e le condizioni di lavoro dei minatori e delle comunità minerarie. Una volta che la miniera viene certificata, non solo è garantito un prezzo equo per i metalli che essa vende, ma anche un sovrapprezzo che l’acquirente deve pagare direttamente alla miniera per ogni grammo di oro e argento acquistato.
Va sottolineato che non viene estratto abbastanza oro ASM per soddisfare l’intera domanda di oro, sia per la gioielleria che per l’elettronica o per usi medici. Lo scopo di un approvvigionamento responsabile non è quello di soppiantare l’industria mineraria su scala industriale, ma di migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei minatori e delle comunità minerarie nei paesi in via di sviluppo. Molti clienti, in particolare quelli descritti come Generation X e Millennials, hanno abitudini di acquisto diverse e meno tradizionali. Tali clienti pretendono una storia, qualcosa a cui potersi relazionare, vogliono che i loro acquisti facciano la differenza dal punto di vista sociale e ambientale. Questo rende l’approvvigionamento responsabile di oro e argento molto importante nell’attuale mercato della gioielleria.
Figura 1. Minatori della miniera di Sotrami, Perù.
La figura 1 mostra un marito e una moglie che lavorano nella miniera di Sotrami a Santa Filomena in Perù. Si tratta di una miniera di piccole dimensioni che impiega 700 lavoratori, 160 dei quali sono minatori che lavorano al fronte della miniera. Alcune miniere sono di proprietà privata, altre, come quella di Sotrami, operano come cooperative, mentre altre sono gestite da operatori indipendenti o da singole famiglie.
Utilizzo del mercurio.
Fairmined e Fairtrade si occupano delle comunità minerarie nei paesi in via di sviluppo, nelle quali vi sono molti problemi collegati all’estrazione artigianale e su piccola scala non regolamentata. Uno dei problemi più gravi è l’utilizzo del mercurio. L’estrazione dell’oro tramite il mercurio è un processo relativamente economico, semplice e veloce. Il minerale contenente oro viene frantumato in un materiale di consistenza simile alla sabbia e il mercurio viene poi mescolato ad esso, di solito con le mani e in molti casi anche con i piedi. L’amalgama che ne risulta viene poi separato dagli scarti e il mercurio viene bruciato al fine di ottenere l’oro che avrà una purezza del 75-80% circa.
Figura 2. Utilizzo di mercurio per estrarre oro dal minerale.2
Figura 3. Amalgama di mercurio e oro2.
Figura 4. Il mercurio viene bruciato3.
Purtroppo il mercurio è anche altamente tossico, e non solo il mercurio liquido. Anche i fumi derivanti dalla combustione del mercurio sono molto tossici. Un’esposizione massiccia e prolungata causa danni irreversibili al corpo umano. L’avvelenamento da mercurio danneggia il cervello, il cuore, i polmoni, i reni e il sistema immunitario. Ciò determina malformazioni alla nascita per molti bambini nati da madri che hanno subito un avvelenamento da mercurio, bambini con ritardi nell’apprendimento e con livelli di intelligenza inferiori alla norma. La contaminazione da mercurio si ripercuote anche sull’ecosistema circostante: acqua, piante, pesci e animali vengono tutti colpiti. A causa del fenomeno del bioaccumulo, il mercurio penetra tutta la catena alimentare e tende ad accumularsi e aumentare la sua concentrazione in alcune specie vegetali e animali.4 Questo è uno dei motivi principali per cui sarebbe bene acquistare oro e argento ASM certificati, proprio per garantire che il mercurio non sia stato utilizzato nel processo di estrazione dell’oro.
Criteri per la certificazione delle miniere.
Affinché una miniera possa ottenere la certificazione Fairmined o Fairtrade, devono essere soddisfatti alcuni criteri (1,5,6):
Le miniere sono tenute a partecipare allo sviluppo sociale delle loro comunità,
e devono perciò eliminare il lavoro minorile dalla loro organizzazione. Nessun soggetto con età inferiore ai 15 anni può essere assunto a lavorare nell’organizzazione mineraria e i minori di 18 anni devono lavorare in condizioni non pericolose.
Deve essere implementata una procedura di formazione in materia di salute e sicurezza per tutti i dipendenti e devono essere rispettati gli standard minimi di salute e sicurezza. L’uso obbligatorio di attrezzature per la protezione dell’individuo deve essere sempre rispettato e applicato, e le condizioni di lavoro devono essere costantemente migliorate.
Le miniere devono riconoscere e rispettare il diritto dei lavoratori a formare o aderire a sindacati e negoziare collettivamente le loro condizioni di lavoro, cioè la libertà di associazione e di contrattazione collettiva.
L’uso responsabile di prodotti chimici è obbligatorio. Se viene utilizzato del mercurio nel processo di estrazione deve essere controllato e si devono concordare piani e scadenze per eliminarne del tutto l’uso. Qualora venga utilizzato il trattamento con il cianuro, è essenziale che venga maneggiato in modo responsabile. Le sostanze chimiche devono essere ridotte al minimo e, ove possibile, eliminate entro un periodo di tempo concordato.
Qualunque sovrapprezzo pagato nell’ambito dei sistemi di certificazione Fairmined e Fairtrade deve essere gestito in modo responsabile.
Perché i metalli Fairmined e Fairtrade costano così tanto?
La sezione precedente descrive le regole base che le organizzazioni minerarie devono accettare e implementare al fine di conformarsi agli standard e ed essere idonee ad applicare il sovrapprezzo. Dal punto di vista del gioielliere, alcune delle domande più frequenti quando si cerca di acquistare oro e argento artigianali di provenienza responsabile sono: perché costa così tanto? Dove vanno a finire questi soldi aggiuntivi? E per cosa vengono utilizzati? Sono tutte domande corrette perché l’oro e l’argento con certificazione ASM sono costosi e il gioielliere paga un prezzo superiore a quello di mercato per i materiali che acquista.
Normalmente l’oro e l’argento acquistati dai fornitori di materiali per gioielleria sono già presenti nel paese. Basta chiamare il proprio fornitore di lingotti o il proprio raffinatore per acquistarli. Tuttavia, a meno che la vostra azienda non si trovi in Perù, Colombia, Bolivia, Mongolia o in alcuni paesi africani, i metalli Fairmined e Fairtrade non sono presenti nel paese e devono essere esportati dalla miniera e poi importati nel paese in cui svolgete la vostra attività.
Sia Fairmined che Fairtrade utilizzano lo stesso sistema di base. Una percentuale fissa del prezzo di mercato dell’oro o dell’argento viene concordata tra la miniera e l’azienda che acquista i metalli, garantendo così alla miniera un prezzo equo per il suo prodotto. Le procedure di acquisto Fairmined e Fairtrade regolano questo aspetto per evitare che le miniere vengano sfruttate. Oltre a tale percentuale concordata rispetto al prezzo di mercato dell’oro o dell’argento, l’acquirente paga direttamente alla miniera anche un prezzo per ogni grammo di metallo pregiato acquistato. Tutte le commissioni sono pagate prima della spedizione dei metalli dalla miniera. Inoltre ci sono costi di trasporto, assicurazione e logistica necessari per trasportare i metalli dalla miniera all’aeroporto, passando per la dogana, su un aereo diretto nel paese di destinazione, passando per un’altra dogana, e infine dall’aeroporto di arrivo al vostro stabilimento.
Tutto questo può sembrare un po’ complesso, ma così facendo, i minatori ottengono un equo valore di mercato per i metalli venduti e il pagamento del sovrapprezzo direttamente alla miniera, sovrapprezzo che viene poi speso sia per i miglioramenti della miniera che della comunità. Tale somma aggiuntiva viene normalmente, ma non esclusivamente, depositata presso una banca e quando raggiunge un certo importo, o dopo che è trascorso un certo periodo di tempo, i gestori che si occupano della miniera o i proprietari della cooperativa decidono come spenderla. Di solito i gestori sono responsabili nelle loro scelte, che vengono monitorate, e ascoltano la comunità prima di decidere sul da farsi, ma le somme vengono comunque spese per il bene della miniera e della comunità.
Alcuni esempi di come vengono spesi tali somme aggiuntive sono le attrezzature per la sicurezza, gli interventi medici, i collegamenti alla rete elettrica o all’acqua corrente, o la costruzione di scuole e luoghi di culto. Nel caso di una delle miniere visitate dall’autore, i responsabili hanno deciso che il denaro sarebbe stato meglio speso per l’energia elettrica, e perciò hanno cablato la cittadina. L’anno successivo stavano valutando l’opportunità di creare una rete idrica, poiché tutta l’acqua deve essere consegnata giornalmente con dei camion fino alla miniera. Ma, dopo essersi consultati, hanno deciso di acquistare una torre per cellulari. Molti dei lavoratori della miniera non vivono stabilmente sul posto ma vi lavorano in base a turni della durata di tre settimane, quindi la comunicazione con la casa e la famiglia è importante per loro, ed è per questo che si è optato per una torre dedicata ai cellulari.
Un’altra delle opere realizzate è stato un campo da calcio. Hanno costruito un altopiano con le rocce di scarto derivanti dalle attività di estrazione mineraria e poi ci hanno costruito il campo sopra (in realtà ne hanno due presso questa miniera, uno a circa 1.900 metri e un altro a 2.750 metri). Per i minatori e la comunità in generale, si è trattato di soldi spesi molto bene. I lavoratori hanno ora un’attività sportiva che possono praticare sia per mantenersi in forma sia per divertirsi, e hanno persino creato una propria lega che coinvolge altre miniere, migliorando così le relazioni fra le diverse comunità.
Figura 5. La torre dei cellulari presso la miniera di Sotrami, in Perù.
Figura 6. Campo da calcio presso la miniera di Sotrami, Perù.
Questi sono solo due degli esempi relativi a ciò a cui il denaro Fairmined e Fairtrade ha contribuito per una comunità mineraria. Questo denaro produce effetti positivi contribuendo a migliorare il lavoro, l’ambiente sociale e la comunità. E tale aspetto riguarda tutte le miniere Fairmined e Fairtrade.
Sia in Perù che in Colombia esistono due diversi tipi di attività mineraria ASM, cioè l’attività mineraria regolamentata e quella non regolamentata.
Attività mineraria regolamentata
L’industria mineraria rappresenta solo una piccola percentuale del PIL in Colombia, ma per il Perù circa il 15% del PIL proviene dall’estrazione regolamentata. Non esistono cifre attendibili relative al numero di miniere “in nero” o “non regolamentate”. Il governo vuole che tutte le attività minerarie siano legali e regolamentate per una serie di motivi. In primo luogo per incrementare la base imponibile e contribuire a far crescere l’economia. Le entrate derivanti dalla tassazione vengono utilizzate per molti progetti e servizi infrastrutturali come la costruzione di strade e l’edilizia in generale, l’assistenza medica e l’istruzione, solo per citarne alcuni. Il governo intende inoltre implementare norme sanitarie e di sicurezza per salvaguardare i minatori e sradicare la criminalità e lo sfruttamento. Al fine di incoraggiare e incentivare i minatori a lavorare legalmente e in maniera regolamentata, il governo offre alle miniere regolamentate un rimborso fiscale del 5% per ogni chilo d’oro esportato.
Attività mineraria non regolamentata
Le miniere non regolamentate sono esattamente come descritte e vengono considerate illegali. Non ci sono regole e i minatori spesso lavorano per pochi soldi in pessime condizioni. I minatori non regolamentati possono morire a causa delle loro condizioni di lavoro, della scarsa salute e sicurezza, dell’uso di mercurio e di altre sostanze chimiche. Vengono inoltre sfruttati in vari modi dai criminali e purtroppo per molti di loro non c’è via d’uscita da questa situazione.
Le miniere non regolamentate sono normalmente ubicate in aree remote e difficili da raggiungere. Quelle osservate dall’autore in Perù erano spesso ad alta quota in zone montuose, prive di collegamenti o sentieri, e a decine di chilometri dalle strade asfaltate più vicine. Tutto ciò che serve per l’attività estrattiva deve essere portato fino alla miniera a dorso d’asino o a mano. Provviste come cibo e acqua, utensili e attrezzature, legname per puntellare le gallerie al fine di renderle sicure, mercurio per la lavorazione del minerale, tutti questi rifornimenti devono essere trasportati nelle aree remote dove sono collocate le miniere. Il tasso di mortalità dei minatori è relativamente alto. Le gallerie spesso non vengono puntellate perché è prima necessario portare il legname alla zona generale e poi su per la montagna, perciò spesso i minatori evitano di farlo e il peggio accade producendo un collasso delle gallerie. Anche i problemi di avvelenamento da mercurio sono frequenti. Negli ultimi anni, su richiesta del governo peruviano, il dottore responsabile del centro medico di Sotrami ha analizzato campioni di sangue dei minatori non regolamentati e ha riscontrato livelli di mercurio superiori ai limiti legali di sicurezza. Di conseguenza, i proprietari delle miniere non regolamentate non hanno permesso di effettuare ulteriori test per timore di subire una chiusura forzosa. I minatori non regolamentati hanno bisogno di lavoro e perciò, come detto in precedenza, sono intrappolati in questa situazione.
Miniere di Macdesa e Sotrami, Perù.
Le miniere di Macdesa e Sotrami si trovano rispettivamente nelle province di Chaparra e Lucanas in Perù, a circa 600 km a sud di Lima e all’incirca tra Nazca e Arequipa. Entrambe queste province si trovano nel deserto di Atacama, che è il luogo più secco della Terra. Si tratta di una regione prevalentemente montuosa e desertica, dove la polvere ha la stessa finezza del cemento. E’ un ambiente molto difficile in cui vivere e lavorare.
La miniera di Macdesa è nata da un semplice buco nel terreno come tutte le altre miniere della regione. Molte di queste miniere furono abbandonate dopo l’indipendenza del Perù dalla Spagna nel 1821. Quando la gente ha iniziato a riprendere le attività minerarie, fatto questo relativamente recente, l’area è divenuta un vero e proprio far west, con gruppi minerari rivali che si combattevano fra loro. I minatori si guadagnavano a malapena da vivere, la sicurezza era inesistente e la vita era molto dura. Di conseguenza a Macdesa, circa 350 minatori concordarono che l’unico modo per migliorare la situazione era quello di collaborare e formare una comunità.
Macdesa si trova a circa 1.500 metri di altitudine e all’inizio i minatori usavano attrezzi da lavoro e carriole per trasportare il minerale dalla miniera. Riempivano sacchi di minerale da circa 60 kg nella miniera e li caricavano poi sugli asini. Una volta che gli animali erano carichi, camminavano per 50 chilometri giù per la montagna fino allo stabilimento di lavorazione vicino alla costa e all’autostrada principale. Tuttavia i minatori venivano sfruttati e ricevevano solo l’80% circa del valore di mercato del metallo. Come se questo non bastasse, le bilance e i campioni venivano truccati e il minerale veniva lavorato in modo errato. Di conseguenza, solo raramente i minatori ricevevano un valore superiore al 50% dell’oro estratto.
Perciò, al fine di migliorare i rendimenti e i pagamenti, i minatori hanno iniziato a lavorare il minerale a mano con il mercurio, ma non avevano idea di quello che stavano facendo. Così hanno deciso di investire nelle loro tecnologie e di assumere persone che conoscevano queste tecniche. Anche nel caso di Sotrami la situazione era analoga. I 350 “soci” – i fondatori – ricavavano appena il necessario per vivere. Il resto del denaro ricevuto per l’oro veniva reinvestito per risolvere problemi e migliorare i loro processi e i loro rendimenti. Altri interventi effettuati comprendevano:
Acquisto di adeguate attrezzature per la trivellazione.
Realizzazione di strade in pietra e sterrate per far salire e scendere i camion dall’impianto di lavorazione alla miniera.
Miglioramento degli alloggi per i minatori e le loro famiglie.
Investimento in attrezzature per la sicurezza e implementazione di un programma di formazione per tutti i lavoratori.
Miglioramento delle condizioni di lavoro presso la miniera. Pompaggio di aria all’interno delle miniere al fine di prevenire problemi polmonari. Puntellamento delle pareti e dei soffitti in modo da rendere sicuri i tunnel. Installazione di binari ferroviari per consentire ai minatori di spostare facilmente il minerale dalla miniera all’interno dei tunnel.
Avvio di test sul minerale direttamente in loco. In questo modo hanno potuto sapere esattamente quale fosse la purezza del minerale estratto e quindi quali rendimenti attendersi.
Hanno inoltre sviluppato processi di trattamento del minerale senza l’uso del mercurio.
Hanno acquistato una macchina alesatrice, che permette loro di testare le perforazioni effettuate e vedere in che direzione si estende la vena, riducendo notevolmente la quantità di scavi necessaria e aumentando la resa di minerale recuperato rispetto a quello estratto.
La storia della miniera Sotrami è simile. I fondatori hanno creato la miniera trent’anni fa e il villaggio di Santa Filomena è cresciuto intorno alla miniera a circa 2.750 metri di altitudine. La popolazione di Santa Filomena è di circa 2.000 persone, di cui 700 lavorano direttamente per la miniera, mentre la restante popolazione è impiegata in occupazioni volte a sostenere la produzione della miniera. Come a Macdesa, tutti i profitti vengono reinvestiti nella miniera e nella comunità. I lavoratori sono tenuti a prestare servizio per 20 giorni ed hanno diritto a 10 giorni di ferie non retribuite, di solito con turni di undici ore. Molti minatori vivono lontano dalla miniera e nel corso dei 10 giorni di riposo tornano a casa per vedere la famiglia, anche se alcuni hanno portato lì le loro famiglie, soprattutto se entrambi i genitori lavorano in miniera.
Molto spesso, i governi locali e nazionali vedono l’industria mineraria come un’industria in crescita. Grazie al sindaco della città locale di Challa, che ha coinvolto anche il governo centrale, sono stati posati 40 km di strada asfaltata che collega la miniera alla principale autostrada della costa pacifica, dimezzando così i tempi di percorrenza fino alla miniera. Gli abitanti delle zone ad altitudini meno elevate hanno approfittato della strada e hanno iniziato a coltivare, perché grazie alla strada possono coltivare i loro prodotti e trasportarli facilmente fino al mercato senza danneggiarli durante il tragitto. In molti casi, quando le attività di estrazione mineraria hanno successo, sono in grado di generare indirettamente opportunità anche per altri. La strada è importante anche per altri motivi, uno dei quali è che a Sotrami non c’è acqua corrente. Tutta l’acqua di cui hanno bisogno viene trasportata in montagna tre volte al giorno con tre autocarri.
In genere, nulla va sprecato. La roccia di scarto invece di essere buttata, viene utilizzata per apportare migliorie. La roccia di scarto viene utilizzata al fine di creare aree pianeggianti edificabili in modo da espandere le strutture intorno alla miniera e gli edifici del villaggio.
Figura 7. Rocce di scarto utilizzate per creare uno spazio edificabile pianeggiante a Sotrami, in Perù.
Macdesa ha tre gallerie all’interno della miniera, mentre Sotrami ne ha solo una e tutti i minatori devono entrare ed uscire dalla miniera attraverso questo ingresso e da questo pozzo. La miniera è profonda 630 metri, è composta da 13 livelli, e ci vogliono 35 minuti per scendere e 45 minuti per risalire dopo aver terminato il proprio turno di lavoro.
Figura 8. L’entrata della miniera di Sotrami, in Perù.
Figura 9. Il pozzo di ingresso di Sotrami, in Perù.
Figura 10. Una delle gallerie di Sotrami, in Perù
All’interno della miniera, il legname viene utilizzato per puntellare la volta, ma generalmente l’illuminazione è presente solo nel luogo in cui si scava e, per sicurezza, lungo le rotaie destinate al trasporto del minerale estratto. Sebbene tutto il legname debba essere trasportato dalla costa perché non ci sono alberi nelle vicinanze delle miniere, l’aspetto positivo è che il clima è così secco che non ci sono microbi in grado di intaccare il legno e i fenomeni di putrefazione non rappresentano in genere un problema.
Le attrezzature di sicurezza devono essere indossate da tutti quando si è in profondità nelle miniere, in particolare elmetti e soprattutto i respiratori, perché l’unica costante è la polvere. Le particelle di polvere possono causare seri problemi polmonari se i minatori non sono protetti. Si tratta di una situazione molto differente rispetto alle miniere della Colombia, che si trovano in un ambiente completamente diverso.
Lavorazione del minerale: la roccia dura.
Per quanto riguarda la lavorazione del minerale, entrambe le miniere utilizzano processi simili. Entrambe le comunità in origine utilizzavano il mercurio, ma ne hanno poi compreso la tossicità per se stessi e per l’ambiente, ed hanno così optato per l’utilizzo del cianuro, molto più rispettoso dell’ambiente.
Figura 11. Grande cilindro a rotazione.
Il minerale viene prima frantumato e poi lavorato fino a raggiungere la consistenza della sabbia in un grande cilindro a rotazione. L’acqua viene introdotta per facilitare il processo di frantumazione e per formare un impasto, che esce dal cilindro attraverso un filtro, facendo in modo che le particelle siano sufficientemente piccole per la lavorazione downstream. Una volta filtrato, il liquame viene pompato in vasche di trattamento contenenti cianuro. L’oro presente viene portato a galla nella soluzione di cianuro e viene poi pompato in vasche di reazione contenenti particelle di carbone attivo. Le particelle di carbone attivo hanno all’incirca le dimensioni di un chicco di riso e attirano l’oro, catturandolo quando si trova in sospensione. Normalmente vengono utilizzati tre serbatoi in sequenza al fine di massimizzare il recupero dell’oro; tale procedura raccoglie complessivamente il 96% dell’oro che viene immesso sotto forma di minerale frantumato.
A questo punto, la soluzione di cianuro usata viene smaltita nelle vasche per la raccolta del cianuro di scarto. Tutta questa procedura può sembrare pericolosa, ma è in realtà sicura per l’ambiente e non deve essere confusa con il processo di lisciviazione del cianuro, in cui la sostanza chimica viene esposta al minerale senza alcun trattamento ed entra in contatto diretto con l’ecosistema senza nessun vincolo o contenimento, oppure con protezioni insufficienti. Le vasche per il cianuro di scarto sono dotate di membrane molto resistenti e i liquidi di scarto vengono trattati chimicamente in modo che quando sono esposti alla luce ultravioletta si convertono in carbonati, così da eliminare le sostanze tossiche dalle vasche. Una volta riempite, le vasche vengono coperte e poi interrate o utilizzate per costruzioni.
Figura 12. Il filtro per i liquami.
Figura 13. Vasche con carbone attivo.
Figura 14. Vasca per il cianuro di scarto. La fotografia è stata scattata da una precedente vasca che è stata riempita, coperta e interrata.
Figura 15. Rete di elettrodi in acciaio all’interno della vasca per la placcatura.
La parte successiva del processo consiste nel filtrare le particelle di carbonio cariche d’oro dalle vasche, trasferirle in una cella elettrolitica e poi continuare con la placcatura dell’oro su una rete d’acciaio. Una volta che questa fase del processo è stata completata, la parte finale consiste nel collocare la rete d’acciaio carica d’oro in un forno, in modo tale che l’oro si fonda e venga trasformato in lingotti di oro grezzo. La purezza dell’oro è a quel punto nell’ordine dell’80% e il prodotto può essere ulteriormente lavorato o venduto sul mercato come oro grezzo.
Come vengono spese le somme aggiuntive.
Come detto in precedenza, le somme aggiuntive sono state spese per vari progetti: reti elettriche, acqua corrente, torri per cellulari e campi da calcio. Se ai minatori viene chiesto perché fanno quello che fanno e perché sono felici di ottenere la certificazione Fairmined and Fairtrade, avranno molte ragioni da addurre. Tra queste la salvaguardia ambientale, le migliori condizioni di lavoro, la prosperità, ma tutti concordano sul fatto che una delle ragioni principali sono i loro figli. Si tratta di imprese relativamente recenti e i minatori vogliono che i loro figli abbiano una vita e delle opportunità migliori di quelle che hanno avuto loro. Questi minatori non avevano praticamente nulla, hanno creato imprese e fondato delle comunità, e stanno cominciando a vivere meglio.
Un ottimo esempio in questo senso sono le loro scuole. A Macdesa i soldi sono stati spesi per la scuola materna e la scuola elementare, che sono edifici in muratura permanenti, recintati, puliti, sicuri e dotati di computer. Ai bambini viene insegnato l’uso del computer e di internet in tenera età, e nel doposcuola anche agli adulti viene insegnata l’informatica, e quindi è evidente che i soldi sono stati ben spesi.
Figura 16. La scuola elementare di Macdesa.
Figura 17. Computer acquistati grazie alle somme aggiuntive Fairmined e Fairtrade.
I minatori di Sotrami hanno utilizzato i soldi aggiuntivi in modo simile. Sotrami vanta un ottimo centro medico e tale centro è molto importante non solo per la miniera, ma anche per l’intera comunità circostante. La miniera finanzia questi progetti grazie alle somme aggiuntive pagate per il minerale, ma permette a chiunque ne abbia bisogno di usufruirne, indipendentemente dal fatto che lavorino presso la miniera o meno. Viene visto come un dovere nei confronti della comunità. Il centro medico è ben attrezzato e ha un dottore presente sul posto in maniera permanente. Il prossimo oggetto che desiderano è un’apparecchiatura a raggi X. Immaginate di dover percorrere 70 km giù per una montagna lungo strade sterrate per effettuare delle radiografie a causa di una frattura.
Le miniere peruviane discusse finora rappresentano delle storie di successo, e lo stesso si può dire per le miniere colombiane.
Le miniere di Iquira, Coodmilla e Gualconda in Colombia.
Le miniere d’oro in Colombia che tratteremo in questa sede sono più piccole delle miniere peruviane. La miniera di Iquira si trova nel distretto di Huila, mentre le miniere di Coodmilla e Gualconda si trovano nel distretto di Narino, entrambe aree molto rigogliose e a quote elevate. Come nel caso delle miniere peruviane, le miniere di Narino sono ubicate in aree remote e a circa quattro ore di macchina lungo strade sterrate dalla più vicina autostrada.
In Colombia esistono molti degli stessi problemi relativi alle attività minerarie regolamentate e non regolamentate, come è stato notato per il Perù, e fino a poco tempo fa molte zone della Colombia erano pericolose e di fatto inaccessibili agli stranieri. Tuttora sono molte le attività minerarie illegali che il governo colombiano vorrebbe regolamentare, ma al momento l’implementazione di tali regole si è rivelata un problema. Dire semplicemente ai minatori che non hanno più diritto ad estrarre il minerale senza fornire loro alcuna alternativa, non funziona. La maggior parte delle comunità non ha un’alternativa e quindi torna a lavorare nelle miniere illegali per sopravvivere. La Colombia ha vietato per legge l’uso del mercurio, ma è difficile applicare tali norme per vari motivi. Il governo colombiano ha recentemente modificato le norme relative alle banche in funzione anticorruzione e antiterrorismo. Una conseguenza di ciò è che diverse organizzazioni minerarie hanno perso la capacità di esportare il loro oro, anche se Fairmined sta collaborando con le miniere e il governo per cambiare questa situazione.
La cooperativa di Iquira si trova a sud-ovest di Bogotà, nella regione di Huila in Colombia. Questa regione è famosa per il caffè e infatti alcuni dei minatori di Iquira coltivano anche il caffè. Le miniere si trovavano sulle loro terre, e i contadini sapevano bene che l’oro era lì, ma non hanno iniziato ad estrarre il minerale fino al 2004, quando si sono organizzati in una cooperativa di 11 azionisti. Già nel 2010 i soci della cooperativa erano diventati 35, di cui 8 donne, e la cooperativa possiede 11 miniere legalmente registrate. Inizialmente vendevano il loro oro in modo informale al mercato locale, ma la certificazione Fairmined ha dato loro la possibilità di esportare.
Figura 18. Narino, Colombia7.
Ogni miniera rappresenta un’attività separata, ma tutte lavorano come una cooperativa a fini bancari, di vendita e di esportazione, ottenendo così prezzi migliori e costi ridotti. Si tratta di miniere relativamente piccole che scendono in profondità per circa 500 metri nella montagna su uno, due o tre livelli. Circa il 20% dell’occupazione a Iquira è attribuibile alla cooperativa e tutti i lavoratori provengono dalla regione.
Figura 19. L’entrata di una miniera a Iquira in Colombia.
Le miniere colombiane sono inoltre molto diverse da quelle del Perù per quanto riguarda le condizioni ambientali. Mentre le miniere peruviane sono molto secche e polverose a causa dell’aridità della regione, le miniere colombiane sono molto umide. L’acqua scorre attraverso la roccia porosa e lungo uno strato di quarzo contenente oro che è impermeabile, e di conseguenza l’acqua arriva fino alla miniera. I minatori raccontano che ricercano proprio quest’acqua, perché dove c’è acqua, c’è oro.
Tutte le miniere dispongono di sistemi di sicurezza, necessari per essere idonei a ottenere la certificazione e le somme aggiuntive. Ogni miniera è dotata di un sistema di rilevamento del gas e di un sistema di allarme per proteggere i lavoratori, oltre ad aree di sicurezza utilizzate in caso di fughe di gas o crolli. Tutte le miniere e gli impianti di lavorazione sono dotati di kit di pronto soccorso e tutti i lavoratori dispongono delle necessarie attrezzature per la protezione individuale. Alcune miniere della cooperativa impiegano donne per maneggiare gli esplosivi ed effettuare le esplosioni, ma anche per lavorare direttamente nella miniera.
Figura 20. Un’area di sicurezza presso la miniera di XXXX
Figura 21. Minatori in Colombia1.
Figura 22. Sacchi di minerale in attesa di essere trasportati all’impianto di lavorazione.
Figura 23. Sacchi di minerale nel laboratorio destinato alla frantumazione presso Iquira, in Colombia.
Una volta estratto e insaccato, il minerale viene trasportato all’impianto di lavorazione. Ogni sacco contiene circa 50 kg di minerale che viene lavorato in modo simile a quello utilizzato nelle miniere peruviane, tranne che su scala più piccola. A causa della natura dei depositi, dopo la frantumazione, viene utilizzato un tavolo di flottazione per separare l’oro dalle particelle contenenti oro. Non utilizzano il carbone attivo ma vasche di decantazione e lasciano che le soluzioni ricche d’oro si separino per gravità prima di essere ulteriormente trasformate in lingotti di oro grezzo. Nelle miniere di Coodmilla e Gualconda, nel distretto di Narino, si usa un processo molto simile: la frantumazione seguita da un tavolo di flottazione e da un trattamento al cianuro.
Figura 24. Il tavolo di flottazione di Gualconda, in Colombia.
Figura 25. L’oro separato dagli scarti dopo il trattamento nella vasca di decantazione.
La cooperativa di Coodmilla, un’organizzazione senza scopo di lucro, è attiva da quarant’anni e possiede quattro miniere, due delle quali hanno ottenuto la certificazione Fairmined. Le loro licenze comprendono cento ettari di terra, ma attualmente ne lavorano circa tre ettari. Purtroppo sia Coodmilla che Gualconda non hanno alcuna certificazione al momento, ma non a causa delle procedure di estrazione del minerale. Hanno difficoltà a soddisfare i nuovi requisiti bancari descritti sopra. Fairmined sta collaborando con loro e con il governo colombiano per risolvere la questione.
Figura 26. Una vena di quarzo contenente oro.
Figura 27. La miniera di Gualconda a Narino, in Colombia.
Entrambe le miniere si trovano in aree remote. Gualconda è stata costruita nella giungla sfruttando il pendio naturale della collina per i processi di lavorazione. Almeno nel caso di Gualconda, il percorso di crescita si è rivelato fino ad oggi complesso. Nel 1974 l’estrazione avveniva completamente a mano tramite attrezzi da lavoro e mercurio, ed erano necessari 466 grammi di mercurio per lavorare una tonnellata di minerale. Una volta utilizzato, questo mercurio di scarto veniva gettato direttamente nel fiume e quindi nell’ecosistema. La miniera ha fatto grandi progressi per quanto concerne la bonifica dei siti contaminati da mercurio, ma vi sono ancora tracce del mercurio utilizzato per il processo di lavorazione che devono essere bonificate.
Figura 28. Il sito contaminato dal mercurio presso Gualconda.
Tra il 2001 e il 2006 la miniera è stata chiusa a causa del conflitto armato che ha coinvolto forze paramilitari e i coltivatori di coca. Per questo circa un centinaio di famiglie sono state sfollate ed hanno abbandonato la zona per andare ad abitare nella vicina città, ma i minatori affermano che la vita in città non era fatta per loro. Nel 2006 hanno costituito la loro cooperativa, ma la loro politica ASM era appena agli inizi e molto carente per quanto riguarda la lavorazione del minerale e la tutela dell’ambiente. Tra il 2009 e il 2013 non avevano ancora a disposizione l’energia elettrica per le attrezzature, e per questo hanno costruito un mulino ad acqua utilizzando parti provenienti da un deposito di rottami. In quel periodo utilizzavano ancora il mercurio, ma avevano compreso che, per diventare produttori ASM responsabili, era necessario eliminare gradualmente l’uso del mercurio. Inizialmente la loro politica consisteva nel riutilizzare il mercurio invece di gettarlo semplicemente nel fiume, evitando i danni ambientali e riducendo la quantità necessaria per trasformare una tonnellata di minerale dai precedenti 466 grammi a 25 grammi. Nel 2015 hanno finalmente ottenuto l’energia elettrica fino alla miniera e questo ha permesso loro di riprogettare l’impianto di lavorazione, eliminando completamente il mercurio e adottando il processo a base di cianuro che utilizzano oggi, più ecologico e sicuro. Questo ha permesso loro di aumentare del 20% l’efficienza, ma ha anche prodotto un incremento dei costi – il cianuro è più costoso del mercurio quando viene utilizzato per la lavorazione di minerali contenenti oro. Tuttavia l’aumento dell’efficienza e la consapevolezza che con la certificazione Fairmined avrebbero ottenuto prezzi migliori per il loro oro, oltre ad un sovrapprezzo, hanno reso questo processo la scelta privilegiata per aiutarli a diventare produttori ASM responsabili. Dopo tre anni tale processo si è finalmente realizzato.
L’obiettivo dei minatori non è quello di fermarsi, ma di migliorare continuamente, e ciò include anche la bonifica dell’area della miniera rimanente in cui il mercurio è stato utilizzato per la lavorazione. Questa miniera è ora considerata un modello per l’estrazione ASM responsabile e ogni due settimane si organizzano visite guidate per vedere cosa è stato realizzato e in che modo è stato possibile realizzarlo. Tutto questo sullo sfondo di una Colombia che continua a presentare molti conflitti sociali ed un elevato grado di corruzione: violenza e traffico di droga sono ancora prevalenti in queste zone. Anche oggi molte licenze minerarie vengono assegnate a grandi miniere, ma le miniere indipendenti più piccole spesso vengono ignorate.
Perché utilizzare oro ASM estratto in maniera responsabile?
Ci sono molte ragioni per acquistare oro ASM estratto in maniera responsabile e con certificazione ASM. Può essere un buon modo per attirare più clienti nel proprio negozio e quindi può rappresentare un fattore positivo per ogni attività. Se la vostra base clienti è composta da persone anziane, l’introduzione di una linea di prodotti che utilizza l’oro ASM può rivelarsi molto interessante sia per i giovani consumatori che acquistano gioielli, sia per i clienti che non hanno ancora considerato l’acquisto di gioielli in oro, poiché acquistare qualcosa che fa la differenza nel mondo risulta interessante ai loro occhi. Ci sono gioiellieri che hanno deciso di convertirsi completamente all’oro Fairtrade e Fairmined, o almeno il più possibile, anche se non è indispensabile apportare modifiche così drastiche. Qualunque cambiamento può aiutare e non c’è assolutamente nessun obbligo, non è necessaria la conversione totale di ogni prodotto d’oro che si vende. Molti gioiellieri che optano per l’oro ASM iniziano con una linea o una collezione, e, se hanno successo o se l’idea si rivela adatta alla propria clientela, espandono la loro offerta. Si tratta di un prodotto con alle spalle una storia: da dove proviene l’oro, a cosa serve il sovrapprezzo pagato. Acquistare questi prodotti significa ripagare le comunità dei paesi in via di sviluppo per migliorare la loro qualità di vita. Anche solo questo aspetto basta spesso ai clienti per acquistare gioielli realizzati con l’oro ASM.
Come è possibile acquistare l’oro ASM?
Il modo migliore per acquistare l’oro ASM è quello di contattare Fairtrade o Fairmined (ARM) tramite i rispettivi siti web, e in questo modo otterrete un elenco di fornitori e gioiellieri registrati e certificati dalle stesse organizzazioni. Entrambe le organizzazioni hanno sistemi simili: se si desidera usare il nome e il marchio Fairtrade o Fairmined, è necessario essere in possesso di regolare licenza. A seconda del proprio volume d’affari, può essere necessario versare un contributo per ottenere la licenza, sottoporsi ad una revisione contabile e pagare una commissione all’organizzazione per ogni grammo d’oro venduto. Se non si desidera utilizzare il nome o il marchio, è comunque possibile acquistare l’oro – non ci sono restrizioni sull’acquisto. In questo caso potrete comunque chiamarlo oro proveniente da miniere artigianali, ma non potrete chiamarlo Fairmined o Fairtrade.
L’obiettivo di ogni azienda consiste nel generare profitti. Tuttavia quest’oro è relativamente costoso e quindi per mantenerlo il più attraente possibile per il consumatore, si consiglia di non aggiungere al prezzo di vendita dei prodotti Fairmined e Fairtrade il sovrapprezzo che è stato pagato alla miniera. Per mantenere il costo di ogni pezzo il più basso possibile, chiedete al fornitore di comunicarvi il costo dell’oro acquistato come se non avesse la certificazione Fairtrade o Fairmined. Tale prezzo può essere utilizzato per calcolare il ricarico e quindi il costo del sovrapprezzo aggiunto alla fine. Più oro Fairmined e Fairtrade si vende, più grande sarà il contributo offerto per migliorare la vita dei minatori e delle comunità minerarie.
Conclusioni.
La provenienza dell’oro da gioielleria rappresenta una scelta personale per il gioielliere. I fornitori di oro decidono come comportarsi – in maniera responsabile o meno – e di conseguenza i gioiellieri possono decidere dove e presso chi acquistare. La scelta c’è. I gioiellieri che vogliono partecipare all’iniziativa di approvvigionamento responsabile possono farlo. Ci sono tre soluzioni principali tra cui scegliere:
Oro estratto in modo responsabile ma su scala industriale. Laddove vi sono controlli e revisioni, sarete in grado di capire da dove proviene l’oro e potrete informare di ciò i vostri clienti.
Oro prodotto al 100% da materiali riciclati al 100%. Questa fonte di approvvigionamento ha già pagato il suo prezzo in termini ambientali, e scegliendo questa opzione si ottiene, probabilmente l’oro in assoluto più rispettoso dell’ambiente, poiché si utilizza quanto è già stato estratto.
Oro estratto in modo responsabile da comunità ASM. Questa scelta aiuta direttamente le comunità minerarie dei paesi in via di sviluppo a migliorare le loro condizioni di lavoro, il loro ambiente e la loro vita in generale.
Oppure si può scegliere di non partecipare affatto, è una scelta personale. Ma si tenga presente che
- un approccio responsabile può ripagare anche in termini economici.
- Tutto l’oro è stato estratto da qualche parte.
- L’obiettivo di tutti dovrebbe essere quello di eliminare le attività di estrazione non responsabili dal nostro settore.
- Devono esserci trasparenza e tracciabilità dalla miniera e/o dal riciclatore fino al rivenditore al dettaglio.
- C’è ancora bisogno di una maggiore informazione sia all’interno del settore che tra i consumatori.
Infine, si può dire che l’oro ASM sia diverso da tutto il resto dell’oro? La risposta, ovviamente, è no, non è in alcun modo differente. L’oro è oro, in qualunque modo lo si produca. Tuttavia, ciò che lo rende diverso è il luogo di provenienza, il modo in cui lo si ottiene, e il prezzo ambientale e sociale che viene pagato per farlo arrivare fino a noi.
Riferimenti
Fotografie: www.artisanalgold.org
Fotografie: Marieke Heemskerk
en.wikipedia.org/Mercury_poisoning
Fotografie: Fairmined Family