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Galvanica per il settore moda: un caso studio

una relazione di Giulio Bevilacqua

Moda e azienda galvanica. Apparentemente due mondi lontani legati da un dialogo tecnico del fare: da un lato i brand della moda dall’altro i “fornitori” di finiture. La sfida: costruire un incontro d’impresa tra settori strategici poco inclini alla contaminazione e al confronto per creare un nuovo modello di intendere la finitura nel contesto del lusso.

Un dialogo che un’osservazione curiosa, unita ad un’esperienza di 50 anni, permette di ricondurre a tre principali aspetti.

Estetica e moda, ovvero legare anche la finitura galvanica al valore estetico del prodotto finito; l’accessorio della moda, della pelletteria e della calzatura, in passato considerato mero elemento funzionale assurge oggi, anche grazie all’abilità tecnica della finitura, a componente necessaria e imprescindibile, a volte esso stesso elemento distintivo.

Ma come fare? Studio degli equilibri tra forma, volume e finitura; dialogo costante con la clientela; analisi degli input provenienti dal personale impegnato nella produzione, il tutto permeato da un ascolto autentico e profondo del mondo circostante.

Ricerca e innovazione che significa mettere al servizio della filiera della moda un’esperienza nata con il mondo orafo e consolidatasi successivamente con i maggiori brand del lusso. Ciò si traduce in una sperimentazione continua di nuove tecniche di lavorazione e di studio delle tendenze a livello globale. Non ci si deve accontentare di eseguire con abilità maniacale una finitura; l’impegno, in qualsiasi settore, è giocare d’anticipo per proporre soluzioni-moda uniche ed identitarie per i clienti.

Galvanica e sostenibilità… non un ossimoro ma un’alleanza possibile. In tempi non sospetti decidere che la sostenibilità ambientale dell’azienda non sarebbe stata un optional, al contrario, che doveva svilupparsi e crescere di pari passo con essa, si è rivelata una scelta naturale, sicuramente non dettata da obblighi normativi allora inesistenti. Modificare, non soltanto nei fatti ma soprattutto nell’immaginario collettivo, l’idea che un’azienda galvanica potesse essere un’azienda sostenibile è stata una sfida che si è tradotta in azioni concrete: negli anni le tecniche di lavorazione, l’attenzione al contesto ambientale in senso ampio, così come a quelli più fragili presenti nel territorio che ci circonda, hanno portato a certificazioni, premi e riconoscimenti che attestano un percorso virtuoso di “best practice” a livello organizzativo, gestionale, produttivo, nell’ambito della sostenibilità.

Sono questi tre tasselli di un puzzle complesso e articolato in cui convergono le varie anime di un saper fare che si muove e si appassiona per creare e offrire alla filiera della moda un prodotto replicabile, riconosciuto e riconoscibile in termini di lavorazioni, design, relazioni, servizio.